Il dialetto romagnolo in linea
  • Home
  • Chi siamo
  • Eventi
    • Concorsi letterari - Bandi e premiazioni
    • Teatro dialettale 2023
    • Altri eventi
    • Archivio eventi Schürr >
      • Eventi 2023
      • Eventi 2022
  • la Ludla
  • Le nostre pubblicazioni
    • Le nostre pubblicazioni
    • I cvadìran dla Ludla
    • I quaderni della Schürr
  • Studi e testi
    • Testi e strumenti
    • Saggi e articoli
    • Poesia romagnola >
      • Poesia romagnola
      • POETI DELLA LUDLA
      • POETI CHE VINCONO
    • E' mi paeṣ e la mi lengva
    • Testi teatro dialettale
  • Link
  • Contatti
/

Giuseppe Cantoni

Immagine
Giuseppe Cantoni


Finestra  èlta  

Antica pieve 2012 
                                   
E' mi bus ad  cuseina int la cuntreda
e' sufét scur a castùn
la finestra èlta cun la frèda
un s' veid no al ca, no e' via vai d' la trèda:
e' mond e'  rèsta adlà, cun i su sun.

 La faza d' la lôna smangagnéda
la bóta un' ucéda ad pasag,
 a la su ora, travers a la frèda,
ucéda d'intesa,
careza giazéda ch' la fa pu curaġ.

E' raz l' azend la spicira de cadein
e po via via l' arlus tot quel che luta
piò che nun: al tàtar sora l' àsa de camèin,
e' fèr da stir, i litràt mi vidar
de vèč cardanzèin, calzidar,
brochi ad reim... e' tu tulir.

E' zeirca cantùn d'ombra du ch' j' è pirs
i tu sguird, i tu pinsir, i bel ricurd
al pochi parol deti, dolzi e duri
dentar che nid ad trop silenzi, rot
da scricladéz ad triv, vent ad fisuri.
                                                                                                                         
E' pareva parfina ch' i' vles di quèl,
dal volti, cun i su ciul, i triv,
e'me par lamantès d' un mèl,
d' un ché dulurèint de nost avsù, o sol
pr' e' chèld, e' fred, i pis trop griv.

Giuseppe Cantoni


Finestra alta



Il mio buco di cucina nella contrada
soffitto scuro a cassettoni
la finestra  alta con l'inferriata
non si vedon le case, né il via vai sulla strada:
il mondo resta di là, con i suoi suoni.
La faccia della luna ammaccata
getta un'occhiata di passaggio,
a la sua ora, attraverso l'inferriata
occhiata d'intesa,
carezza gelida che fa pur coraggio.
 
Il raggio accende la specchiera del catino
e poi via via riluce tutto quel che dura
più di noi: le cianfusaglie sulla trave del camino,
il ferro da stiro, i ritratti
sui vetri della vecchia credenza, secchi,
brocche di rame... il tuo tagliere.
Penetra angoli d'ombra dove si son  persi
i tuoi sguardi, i tuoi pensieri, i bei ricordi,
le poche parole dette, dolci e dure,
dentro quel nido di troppi silenzi, rotti 
da scricchiolio di travi, vento di fessure.

Sembrava perfino che volessero dir qualcosa,
a volte, coi loro cigolii, le travi,
come per lamentarsi d'un male,
d'un sentore dolente del nostro vissuto, o solo
per il caldo, il freddo, i pesi troppo gravi.
 

Torna a Poeti che vincono
Giuseppe Cantoni

Immagine

Il sito non fa uso del colore rosso, per agevolare la lettura da parte dei soggetti daltonici
codice fiscale Associazione Istituto Friedrich Schürr APS: 92038620396

realizzato da 
Roberto Gentilini 

Copyright © 2015